Orco qua, orco là by Silvia Roncaglia

Orco qua, orco là by Silvia Roncaglia

autore:Silvia Roncaglia [Roncaglia,Silvia]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Feltrinelli Editore
pubblicato: 2023-05-02T00:00:00+00:00


La festa del papà

– Bambini, tra alcuni giorni, come sapete, è la festa del papà. Volete bene al vostro papà, bambini?

– Sì, signorina Salanetti! – rispose un coro di voci angeliche.

– Bravi! E gli siete riconoscenti per tutto il lavoro e il sacrificio che fa per voi e per la famiglia?

– Certo, signorina Salanetti! – rispose il solito coro.

Peonia sgranava gli occhi e pensava a Rodelfi Rosicchia, il suo papà orco.

– Per la festa del papà dunque, per dimostrargli la vostra infinita riconoscenza, gli reciterete una poesiola che ora leggerò e poi vi detterò. S’intitola “Al mio papà”.

Con aria ispirata e commossa, la signorina Salanetti iniziò a declamare:

Papà, quando al mattino presto parti,

un bacino e un saluto vorrei darti.

Per mantenere la famiglia, io penso,

sei costretto a portare un peso immenso.

“Quanta fatica sopporta da solo

ogni papà per il proprio figliolo!”

mi dico allora davvero commosso

e voglio esserne degno come posso.

Così non voglio più esser birichino

per rendere più lieve il suo cammino.

Prometto che sarò come mi vuole,

per il papà sarò un raggio di sole,

mi chiamerà “la sua consolazione”

e compirò soltanto cose buone,

andrò d’accordo con i miei fratelli,

avrò solo pensieri puri e belli.

Terminata la lettura, la signorina Salanetti dettò la poesia, poi chiese: – Vi è piaciuta?

– Moltissimo! – rispose il solito coro consenziente, mentre molti trattenevano a stento sorrisi di scherno.

– Meravigliosa! – rincarò la dose qualcuno.

– Commovente! – disse Marco Crivelli, il più esperto leccapiedi di tutta la classe, e la maestra lo gratificò di uno sguardo di intensa approvazione.

– Commovente, proprio! Hai trovato la parola giusta. Voi la reciterete e il papà vi ringrazierà commosso.

“Ridicolo!” pensò Peonia.

Cercava di immaginarsi a recitare quella roba, stucchevole come melassa, davanti a suo padre che si commuoveva ad ascoltarlo, e niente gli sembrava più ridicolo e inverosimile.

La rilesse e, all’improvviso, fu come se le parole ballassero sul foglio, le lettere tremassero e si scambiassero di posto. Le parole apparvero a un tratto nuove, diverse, e Peonia scoppiò a ridere.

– Vedo che la commozione ti fa un effetto tutto particolare, Peonia Rosa, – disse sarcastica la maestra. – Ma già, tu sei “tutto particolare”, a partire dal… nome!

Lasciò che la classe esplodesse in una risata, poi proseguì: – Senti, fiorellino, oggi non me la sento proprio di sopportarti, quindi vai a ridere… fuori dalla porta!

Peonia uscì senza discutere, ma si mise in tasca una penna e un foglietto.

Appena fuori, scrisse freneticamente la nuova poesia, così come gli era apparsa prima, quasi per magia, sul quaderno. Quindi la rilesse e disse: – Uno Pari ne sarà soddisfatto.



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